Vintage: è solo questione di stile
C’era una volta… e forse c’è ancora, una moda che non comprendeva materiali come il neoprene, fibre sintetiche, jeans aderenti e, in generale, fast fashion.Un tempo, vestirsi era una questione molto seria. Si possedevano indubbiamente meno abiti, ma la loro innegabile qualità li rendeva adatti a più di un’occasione. La moda, nel corso del tempo, ha ovviamente subito una serie di modifiche; linee scivolate e toraci androgini negli anni Venti, una silhouette da pin-up e ampie gonne a palloncino nei Cinquanta, maxidress floreali nei Settanta…
Quale che fosse il trend, comunque, unico era il denominatore comune: gli abiti erano fatti per durare nel tempo.Per questa ragione, la febbre del vintage può spopolare, oggi più che mai. Nonostante la continua, ricchissima proposta stilistica dell’epoca contemporanea, sono sempre più numerosi coloro che si rifugiano nel fascino dei tempi passati e lottano per scovare una borsa, un bustier, una giacca disegnata e confezionata nel passato, magari da uno dei grandi sarti in persona.Bisogna distinguere tra vari livelli di vintage, con notevoli oscillazioni di prezzo, ma ognuno vale la spesa. Il vintage d’alto livello o addirittura da collezione raccoglie tutti i pezzi rari e preziosi, provenienti dagli atelier di Chanel, Yves Saint Laurent, Dior, Schiaparelli…abiti ed accessori di fattura squisita, che hanno fatto parte di guardaroba importanti e che possono essere definiti veri e propri gioielli della storia della moda. Per questi capi, il costo è spesso proibitivo, anche più di quelli in boutiques contemporanee.Esiste poi un livello intermedio, che combina capi sartoriali a pezzi interessanti, come adorabili borse di Gucci, abitini in tela Vichy, completi da cocktail in seta…che sia un vestito o un accessorio, un simile oggetto rappresenta un upgrade notevole in qualunque guardaroba senza necessariamente alleggerire troppo il portafoglio.Infine, esistono negozietti graziosi o mercatini che propongono capi più recenti, non firmati ma comunque divertentissimi a prezzi decisamente modici. Cercate un bomber originale americano, un paio di Levi’s modello classico, Doc Martens adeguatamente distrutte? In questi negozietti non mancheranno di certo.
Come per l’antiquariato, anche la moda vintage può nascondere truffe e insidie. Come evitare di acquistare paccottiglia? È fondamentale ricercare negozi qualificati, capaci di rilasciare certificati di autenticità per i pezzi più importanti. Un altro indicatore infallibile? L’odore della boutique. Se è esente dal caratteristico tanfo di ‘vecchio baule’ tipico di soffitte e cantine, vuol dire che la manutenzione dei capi è buona e che l’igiene è rispettata.
Un altro piccolo trucco è affidarsi molto al tatto. I materiali di una volta erano quasi sempre di ottima qualità, agli abiti non mancava mai la fodera e le rifiniture erano impeccabili. In ogni caso, alcuni indirizzi imperdibili per le patite del Vintage sono presenti in varie città: a Milano, la celebre boutique Cavalli e Nastri (presente sia in Brera che in Colonne di San Lorenzo) e l’affascinante negozio Live in Vintage (in zona Isola).
Estremamente valida anche l’esposizione Milano Vintage Week, a cui prende parte anche il celebre re del vintage A.N.G.E.L.O. A Roma, Via del Governo Vecchio ospita numerosi spazietti divertenti. Da provare anche Pifebo, nel quartiere Monti, per l’abbigliamento sportivo e le borse in pelle. Una volta trovati i capi dei sogni, come non sembrare usciti da un ritratto polveroso? Facile. È sufficiente integrare i pezzi antichi in look contemporanei, pensando rigorosamente basic. Jeans, pullover, basco e borsa di Chanel vintage, ad esempio, o abitino anni Cinquanta e Converse All Star. Le possibilità sono infinite. Per un po’ di ispirazione, un buon punto di riferimento è il blog americano Sea of Shoes.La caccia è aperta!