I giovani e la droga: una moda che non vuole passare
È una moda che non vuole passare. È una piaga che affligge tutte le generazioni, una dopo l’altra. È un “rifugio” in cui molti si illudono di trovare riparo. È uno di quegli amici che era meglio non frequentare. La droga è ormai un’abitudine troppo comune soprattutto tra i giovanissimi. L’età media in cui si inizia a far uso di sostanze stupefacenti è sempre più bassa. Il 26% dei ragazzi tra i 15 e i 19 anni fuma la cannabis, il 2-3% fa uso di cocaina, l’1,4% di eroina e l’1,6% di droghe sintetiche.
Dati allarmanti se si pensa che le percentuali aumentano durante la stagione estiva. Si è più liberi, si esce di più, ci sono meno limiti e quindi la strada della droga è più facile da percorrere. La fase dell’adolescenza, si sa, non è per niente semplice. È l’età in cui ancora non ci si conosce bene. Si sta scoprendo il mondo, l’amicizia, l’amore. Tutto ci rende instabili. Tutto ci rende fragili. Tutto ci rende insicuri. Ma la cosa importante, almeno si crede, è dimostrarsi forti e indistruttibili. Agli occhi degli altri nulla ci tocca, nulla ci fa paura. Basta far parte di un gruppo e sentirsi accettati per stare bene. Ma spesso per “stare bene” si fanno cose che non si vorrebbero (e dovrebbero) fare e la giovane età ovviamente non contribuisce. La paura di rimanere soli e isolati avvicina i teenager ad esperienze che non sono in grado di gestire, le cui conseguenze nella maggior parte dei casi portano ad uno stato di solitudine ancora più accentuato. Non si può capire da soli a quell’età cosa è giusto e cosa è sbagliato, per questo la figura dei genitori è fondamentale in questa fase. I ragazzi non devono essere lasciati da soli, hanno bisogno di punti di riferimento e di regole per poter crescere, fare esperienze, sbagliare ma con la testa.
Spesso rifiutano limiti, restrizioni, doveri ma ogni genitore sa che è per il bene dei propri figli. Le briglie ogni tanto vanno tirate altrimenti si rischia di prendere le strade più semplici ma troppo più pericolose. Anche se l’uso di tali sostanze si limita al weekend le conseguenze non sono meno dannose. Bisogna prendere in considerazione anche il fatto che i giovani che fanno uso di droghe le associano ad alcool e nicotina, un mix micidiale. Il principale rischio è quello degli incidenti stradali, ma non bisogna sottovalutare le conseguenze negative sul cervello. Tanto più gravi quanto più bassa è l’età del consumatore. I campanelli d’allarme che dovrebbero far insospettire i genitori sono la voglia di mangiare in orari inconsueti, i disturbi del sonno e le alterazioni del carattere. Notando queste cose si possono aiutare i figli a non incappare in tali errori. La ricerca di quell’ebrezza in più, di quella sensazione estasiante, il brivido di ciò che è proibito, illegale fa sembrare tutto così magico. L’inesperienza e l’immaturità vanno a gravare ancor di più. In un attimo tutto cambia. Ma non sempre in positivo, come ci si aspetta. Una piccola pastiglia ha rovinato il futuro di molti ragazzi, per tanti di loro questo futuro non è mai arrivato. Allora bisogna educarli, fornire loro gli strumenti per comprendere a fondo i rischi e per renderli consapevoli delle scelte che fanno.