I volti della via Francigena: dal 13 ottobre al cinema
I volti della Via Francigena è un documentario che si svolge lungo un tratto dell’antica Via che, nel medioevo, univa Canterbury a Roma e ai porti della Puglia, riscoperta dai moderni viandanti che si mettono in cammino lungo un percorso splendido e sorprendente. Milleottocento chilometri da Canterbury a Roma, per proseguire poi verso il Sud Italia, il Mediterraneo, Gerusalemme. Il documentario diFabio Dipinto, torinese, classe 1989 e alla sua prima regia, ci racconta un itinerario tanto sconosciuto quanto affascinante che parte dal Colle del Gran San Bernardo fino a raggiungere Roma.
Tra le montagne valdostane, il verde delle risaie, e i colli toscani, ci imbattiamo nei racconti dei protagonisti che con il cammino hanno stretto un legame viscerale: pellegrini, ospitalieri, traghettatori, volontari, storici e religiosi: un’umanità multiforme che rende vivo il percorso. Alle parole dei protagonisti si alternano le immagini di luoghi meravigliosi. Tra le persone intervistate si annoverano lo scrittore e psicoatleta Enrico Brizzi, lo storico Giovanni Caselli, il fondatore del Movimento Lento Alberto Conte, il rettore della Confraternita di San Giacomo di Compostela Paolo Caucci von Saucken, l’abate recentemente scomparso Joseph Roduit della millenaria abbazia di Saint-Maurice, e molti altri. Circa quaranta persone hanno raccontato la loro esperienza conversando con l’autore nell’arco di sei settimane. Il documentario spiega cosa significhi intraprendere un cammino, prendersi cura di persone che dal giorno seguente non rivedrai più, fare del volontariato per permettere a viandanti sconosciuti di camminare sicuri attraverso itinerari trasversali, tra basolati romani ed antichi tratturi, templi pagani, imponenti cattedrali e santuari cristiani, dolci panorami collinari e aspri passaggi montani.
I volti della via Francigena uscirà nella sale cinematografiche il 13 Ottobre distribuito da Cineama.
Il documentario, patrocinato dall’Associazione Europea delle Vie Francigene, è stato realizzato grazie al contributo dell’Associazione stessa, del tour operator Sloways e tramite il crowdfunding lanciato sulla piattaforma Eppela, che ha permesso di coprire i costi relativi alla postproduzione del film.