Sclerosi Multipla: circa 2,3 milioni di persone nel mondo colpite
L’integrazione di vitamina D durante la gravidanza è molto importante per diverse ragioni. Un ampio studio pubblicato su _Neurology_, infatti, ha evidenziato che bassi livelli di vitamina D al momento della nascita possono aumentare il rischio di ammalarsi di sclerosi multipla (SM) nel corso della vita. La SM è una malattia del sistema nervoso centrale che interrompe il flusso di informazioni all’interno del cervello, così come tra il cervello e il corpo. Colpisce circa 2,3 milioni di persone in tutto il mondo e le cause esatte ancora non sono del tutto note.
Precedenti ricerche hanno indicato il ruolo protettivo della vitamina D, ma il nuovo studio, condotto presso il Statens Serum Institute di Copenhagen, si concentra sui livelli della vitamina al momento della nascita, collegati con quanto assunto dalla mamma quando il figlio era ancora in utero. I ricercatori hanno esaminato l’associazione tra il livello neonatale della 25-idrossi-vitamina D (25OHD) e il rischio di SM attraverso i dati (disponibili nella Biobanca Nazionale) di 252 persone nate in Danimarca dopo l’aprile 1981, che avevano sviluppato SM entro il 2012. Hanno poi confrontato i risultati dei loro esami del sangue con quelli di 972 altre persone dello stesso sesso, nate lo stesso giorno, ma senza malattia. L’analisi dei dati ha rivelato che i partecipanti allo studio con i più alti livelli di vitamina D (superiori a 49 nanomoli per litro) avevano il 47% in meno di probabilità di sviluppare sclerosi multipla nella vita rispetto a quelli con i livelli più bassi (meno di 21 nanomoli per litro). Il rischio risultava inoltre diminuire in proporzione con l’aumentare dei livelli di vitamina D.