I miracoli di Photoshop: è tutto oro ciò che luccica?
Vi piacerebbe avere una bacchetta magica in grado di trasformare qualsiasi ranocchio in un bel principe o una persona normale in un incantevole creatura celestiale dando sfogo alla vostra fantasia? Non occorre fantasticare molto per averla. Perché? Beh, un modo esiste già! Non ha la comune e tipica forma a bastoncino, ma è un programma per computer. Se non aveste ancora capito, si tratta di Photoshop, nessuna bacchetta rubata da Harry Potter.
Tutti noi lo conosciamo, magari per sentito dire, ma pochi sanno effettivamente utilizzarlo e pensano ad esso solo come un software per abbellire e migliorare le star delle copertine dei magazine. Photoshop è in grado di fare delle meraviglie in campo dell’illustrazione e della fotografia e la sua prima versione risale al 1990 ad opera dei fratelli Thomas e John Knoll, figli di un fotografo, i quali idearono il programma per agevolare il lavoro del padre. Nell’ultimo periodo, esso si sta trasformando in un vero e proprio caso mediatico ad opera di numerose artiste dello star system, che si stanno ribellando alle immagini troppo ritoccate, colpevoli di promuovere una bellezza artificiale e canoni inarrivabili. Molte di loro hanno preso parola pubblicamente denunciandone i rischi. Accanto a star agguerrite contro l’uso del Photoshop, ve ne sono invece altre che rivendicano il diritto al foto ritocco, rimanendo sempre ancorate a un modello di bellezza fittizia e innaturale.I canoni estetici sono in continua evoluzione e cambiano di pari passo con la società e con la nuova visione di donna.
Oggi, quello che sembra restare un punto fisso è la creazione di standard artificiali di una beltà creata a tavolino, in cui tutti i difetti vengono eliminati dando vita ad una donna irreale, solo fisico e apparenza, e strettamente legata alla filosofia che la vede unicamente come oggetto del desiderio. “La Bellezza ha tanti significati quanti umori ha l’uomo. La bellezza è il simbolo dei simboli. La bellezza rivela tutto perché non esprime niente” sosteneva Oscar Wilde. Essa oggi esprime la nostra società? O si procede verso un forte mutamento? Di certo si comincia a respirare un clima di cambiamento, una rivoluzione da parte della donna a questa esasperante ricerca di perfezione impossibile da raggiungere e da ottenere.
La battaglia promossa da attrici e cantanti a favore del femminismo e contro la donna oggetto sta avendo sempre maggiore risonanza, sollecitando i media e le riviste a non pubblicizzare e diffondere un ideale di femminilità inesistente che contribuisce a plasmare le menti delle giovani donne a perseguire una realtà che non c’è. Le pressioni sociali sul nostro aspetto fisico sono sempre maggiori e sia i social sia i media tradizionali non aiutano a smorzarle, Photoshop o altri programmi in grado di modificare le foto sono diventati pane quotidiano, mostrando una realtà filtrata e poco veritiera che rischia di farci cadere nel baratro della dipendenza, tant’è che ogni foto scattata di sé o di ciò che ci circonda deve essere obbligatoriamente alterata per soddisfare gli standard della società, dimenticando spesso che le immagini sono il mezzo per catturare un momento indimenticabile che presto sarà un ricordo, e i ricordi non devono essere soggetti a modifiche estetiche: sono ricordi e basta!