I Provenzali: cosmetici naturali e biologici. L’intervista ai titolari
Oggi in cosmetica parole come Naturale, Biologico e Vegetale soffrono di un’inflazione che confonde, spesso portando fuori strada chi cerca di orientarsi in un caleidoscopio di proposte. Il peggio arriva quando a farlo sei in una corsia di un punto vendita della GDO, senza aiuto o vendita assistita. “Come scegliere il Cosmetico davvero Biologico? Perché costa così tanto di più rispetto ad uno Naturale? Ma io, quanto so del Biologico?” In cosmetica infatti esistono diversi enti di certificazione biologica, ognuno con il proprio standard da rispettare.
Nel 2007 I Provenzali ha scelto di applicare il disciplinare di CCPB (Consorzio Controllo Prodotti Biologici), poiché rispetto ad altri garantiva controlli più severi e maggiori restrizioni formulative. Dopo quasi 10 anni, andiamo oltre, con l’adozione di un’autocertifi azione che regoli e racconti trasparentemente il Cosmetico Naturale, Vegetale, di origine Vegetale e Biologico creando delle simbologie univoche e un’ulteriore garanzia data dal Made in Italy
Per I Provenzali il 2016 è un anno molto importante, un anno in cui esporsi in prima linea per difendere il Cosmetico Naturale di Alta Qualità, facendo e sensibilizzando l’opinione pubblica sul Vero Biologico Certificato e Trasparente.
La vostra Campagna di Comunicazione è decisamente differente rispetto alle tradizionali, da dove nasce l’idea?
Barbato: L’adozione di una strategia comunicativa che si pone l’obiettivo di informare prima che di pubblicizzare un prodotto, è in piena sinergia con i nostri principi e la nostra etica aziendale. Incentivare la diffusione di quello che noi abbiamo chiamato “Il Vero Biologico”, passa anche dall’abbandono momentaneo di una comunicazione di tipo puramente commerciale, cercando invece di dare vita a messaggi che siano capaci di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’argomento.
L’immagine di una ragazza che si prende cura del suo corpo attingendo da un barile di petrolio è sicuramente forte e diretta così come è forte il rischio di sollevare polemiche. Un rischio calcolato?
Bassetti: Un’immagine carica di un così forte impatto più che un rischio la definirei un’opportunità. Nessuno mai ha “osato” esternare così direttamente un concetto delicato e discusso come è l’uso, spesso improprio, di determinate parole come “Biologico” o “Naturale” in cosmetica. Noi cerchiamo di cogliere questa opportunità attraverso un mezzo e dei contenuti che mirano proprio ad accendere la discussione e soprattutto a far porre al consumatore la domanda “Ma io, quanto ne so del Biologico?”.
La vostra azienda è stata una delle prime a credere nella cosmesi naturale e biologica, mercato che negli ultimi anni ha visto affacciarsi diversi concorrenti. Una campagna di questo tipo, improntata sull’informazione più che sulla pubblicità può in qualche modo influire sulle vendite?
Barbato: Puntare su una Campagna di tipo informativo significa aprire un ulteriore canale di comunicazione con i consumatori. L’intenzione è quella di mettere in evidenza il concetto di Vero Biologico nell’ottica di una, se possibile, ancor maggiore trasparenza nei loro confronti, elemento che ci contraddistingue da sempre come Brand, e che è parte fondamentale delle nostre strategie. Con l’obiettivo di iniziare ad informarli interagendo con ognuno di essi soprattutto attraverso i canali digitali e social media.