La differenza tra alimentazione e nutrizione
Forse, non tutti sanno che l’83 per cento delle diete degli italiani fallisce clamorosamente. Perché? Abbiamo girato la domanda a Stefano Petrella, Esperto in Nutrizione degli Sportivi e Preparatore atletico degli Arbitri di Serie A e B, doppia laurea in Scienze Motorie e Fisioterapia dello Sport. E, soprattutto, antesignano di una nuova figura professionale: il Wellness & Nutrition Coach.
“Siamo quello che mangiamo, diceva qualcuno. Dimagrire o aumentare la massa magra è reso possibile se impariamo a non confondere l’Alimentazione con la Nutrizione. Alimentazione è, infatti, il cibo che ingeriamo, magari semplicemente per saziarci. Ma oltre il 90 per cento degli alimenti che acquistiamo è povero di elementi nutritivi”.
E il nostro cervello va in tilt. Stress, nervosismo, fughe nell’alcol e nel fumo, un crescente numero di gratificazioni alimentari…
“Il corpo ci manda dei messaggi: cali glicemici, una certa irritabilità, una sensazione di fame mai paga, sonnolenza, difficoltà di concentrazione, etc. Ma noi difficilmente siamo in grado di rispondere in modo adeguato alle necessità del nostro corpo. In genere, ci accontentiamo di gratificazioni tanto false quanto rischiose per il benessere psico-fisico”.
Ma soddisfare il fabbisogno giornaliero di proteine, carboidrati, zuccheri e acqua è possibile?
“Assolutamente si. Ma a partire da una reale conoscenza della nostra composizione corporea. Un valore certo ce lo fornisce l’impedenziometro: strumento che, però, deve essere usato da un esperto. Possibilmente, uno onesto e specificamente preparato”.
È vero, però, che la giornata alimentare di tutti noi, anche se non lo vogliamo ammettere, è nella media, figlia della pubblicità…
“Mangiamo tutti male. E la stragrande maggioranza delle persone che seguo nella mia professione, mi raccontano di anni spesi a fare diete prese dai giornali o per sentito dire, infarcite di false convinzioni. Un mio paziente, medico e in sovrappeso di 40 chili, è arrivato al pesoforma cambiando stile di vita, a cominciare dalla colazione”.
La colazione, in effetti, è il punto debole di moltissimi. In genere, è ricca di zuccheri e povera di proteine. E dopo neanche un’ora il calo glicemico si fa sentire. No?
“La prima colazione è il pilastro su cui poi poggia tutta la nostra giornata. Il cervello e il corpo producono le necessarie energie da un equilibrato mix di proteine e zuccheri. Caffelatte e biscotti, brioches o cornetto, hanno zero proteine o quasi. Due ore dopo, abbiamo nuovamente fame: gli zuccheri non saziano a lungo. Quindi altro cornetto, un caffè o un cappuccino. Le cose non vanno diversamente se a pranzo scegliamo un piatto di pasta e, magari, col pane. Acqua? Poca, fino a questo momento. A pomeriggio torna la fame: facciamo uno spuntino? E, se si, di che tipo? Un altro cornetto o un tramezzino, probabilmente. Poi, arriviamo alla cena ancor più affamati e completiamo il quadro, già desolante”.
C’è poi il doloroso capitolo dell’attività fisica, importante stimolatore del nostro metabolismo e, tuttavia, fin troppo trascurata…
“Anche in questa circostanza, il nostro cervello fa il furbo e ci racconta bugie tanto verosimili, quanto ingannatrici: ho camminato per mezzora, posso prendere cappuccino e cornetto; ho mangiato verdura a pranzo, posso mangiare un gelato; non mangio pasta, posso bere due birre o il vino… E, intanto, la ciambella prende il sopravvento; la cellulite ci fa imbestialire e, cosa assai più grave, il grasso che vediamo in superficie è solo la punta dell’iceberg. Dentro, intorno alle viscere, al cuore, ai polmoni e al fegato c’è una massa informe, che impedisce alla nostra vitalità di esprimersi al meglio”.
E gli integratori, possono aiutarci in qualche modo?
“Si, ma solo a certe condizioni. Ovvero, che qualunque prodotto prendiamo sia stato pensato e calibrato sulle nostre reali esigenze corporee. La soddisfazione di vedersi in forma è figlia di una serie di scelte intelligenti, che producono benessere per tutta la vita”