La cannabis può davvero dare sollievo dalla malattia
Il nome Cannabis evoca in tantissimi il concetto di droga leggera o, per i nostalgici dei Figli dei Fiori, uno stile di vita “alternativo” e borderline. In realtà, la Legge numero 242 del 2016, in vigore dal 14 gennaio 2017, elegge la Cannabis sativa a prodotto industriale, quindi meritevole di incentivi e una maggiore libertà nella coltivazione. Del resto, per la Scienza e per molte persone affette da patologie neuronali (Sla, lesioni spinali, tetraplegie, etc), la Cannabis produce effetti benefici e un immediato sollievo, soprattutto in presenza di algie difficili da gestire con i classici fans o antidolorifici.
Le proprietà benefiche della Canapa (con cui si producono biscotti, taralli, farina, olio) sono state, infatti, certificate dal Ministero della Salute e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (cioè dall’ONU). Il seme della Canapa e gli alimenti derivati contengono proteine ricche di aminoacidi essenziali, facilmente digeribili. Per non dire di tutti i tessuti naturali ricavabili dalla resistente fibra, ottimi per l’abbigliamento e le calzature. E, recentemente, anche l’edilizia sostenibile ha scoperto i benefici prodotti dall’impasto di calce e canapa, che è traspirante, ignifugo, isolante termico-acustico e anche antisismico. Ma non finiscono qui le sorprese riservate dalla Canapa. A Massa Lombarda, in provincia di Ravenna, i ragazzi di WASP (World’s Advanced Saving Project) hanno messo a punto una stampante 3D alta 12 metri metri, inseguendo il sogno di dare una casa a tutti. Un altro utilizzo possibile è quello del Biodiesel e delle Batterie ad alta capacità di energia. Ma la sua vera forza consiste nel permettere di salvare 4 ettari di foresta: infatti, un ettaro coltivato a Canapa produce la stessa quantità di cellulosa e senza danni per l’ambiente. E gli agricoltori come hanno risposto alle “Disposizioni per la promozione e il sostegno della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa”? Molto positivamente, tanto che oltre 3mila ettari sono dedicati a questo prodotto.
E a Taranto il coltivatore di Cannabis, Enzo Fornaro si candida a sindaco nel movimento civico “Taranto Respira”. Nei primi del ‘900 l’Italia era un produttore da record con i suoi oltre 100mila ettari coltivati, secondi soltanto alla Unione Sovietica. Ma oggi il trend è in netta crescita, grazie anche al fatto che questa coltivazione è in grado di contribuire alla riduzione del consumo dei suoli e della desertificazione e alla perdita di biodiversità. La Canapa è, infatti, un tipo di coltura adatta alla rotazione, che consente ai terreni agricoli di riposare e l’anno successivo tornare a produrre frutti abbondanti e buoni. Tra le novità introdotte da questa legge, c’è quella essenziale che consente a un contadino o a un imprenditore agricolo di cominciare a coltivare la Canapa, senza più bisogno di autorizzazioni e permessi speciali di Carabinieri o Questure. La produzione può partire in maniera autonoma e libera. L’unico obbligo è quello di conservare per 12 mesi i cartellini di acquisto della semente, che dovrà produrre una “erba” con un THC non superiore allo 0,6%. La trasformazione e la lavorazione della canapa sono processi successivi, finanziati dalla Legge 242.
Ostacolata per decenni, per colpa di pregiudizi e di una speculazione troppo faziosa pro o contro, la Cannabis è diventata oggetto di ricatti e veti contrapposti, per motivi politici anzi, meglio dire, partitici. Tutti abbiamo a lungo temuto che da questa coltivazione si potesse facilmente degenerare e cadere nell’inganno diabolico della “Canna libera” (come talune frange libertarie propugnavano). In realtà, la produzione industriale, regolamentato dalla Legge dello Stato, può e deve generare frutti positivi per gli usi consentiti e per dare sollievo a quei malati che già ne fanno uso, grazie al fatto che in alcune Regioni italiane è in atto una sperimentazione, con esiti positivi: Puglia e Lazio, tra queste. In Puglia è nata anche una Associazione, “La Piantiamo”, che ha molto lavorato perché questa legge divenisse realtà. I soci fondatori sono in molti casi persone con patologie curabili con la Cannabis, come Salomone Romano, detto Lallo, costretto sulla sedia a rotelle per colpa del grave errore di un chirurgo, che gli bucò il midollo spinale durante un normale intervento. Lallo – su espressa prescrizione dei medici internazionali che lo hanno in cura – ha sempre usato tisane e nebulizzazioni a base di Cannabis, ovvero Marijuana, che gli hanno consentito di vivere lucidamente. Con buona pace di chi teme che Canapa sia sinonimo soltanto di “sballo”.