I bambini formano la propria personalità a scuola
Una tappa importante per lo sviluppo dei bambini e degli adolescenti è certamente rappresentata dalla scuola. I rapporti che vengono a crearsi con i compagni, con i professori e con le maestre influenzano significativamente lo sviluppo sociale e psichico dei bambini e dei ragazzi. Alcune amicizie possono favorire la considerazione di sè, altre possono ostacolarla, lo stesso vale per il rapporto con gli insegnanti. La maestra o il professore, seppur operando con allievi di età differenti, diventano ben presto punto di riferimento per tutti gli alunni. Non meno importante, a questo riguardo, è la relazione sviluppata dai genitori con la struttura scolastica. Spesso diamo importanza solo al legame che i bambini hanno con la maestra e con i compagni, dal momento che il bambino trascorre a scuola tante ore.
Lavorando da anni in istituti scolastici, mi sono accorto che alcuni bambini fanno fatica a progredire nel momento in cui la relazione genitore-maestra è caratterizzata da scarsa collaborazione e poco coinvolgimento. I genitori possono delegare alla scuola il compito dell’istruzione o addirittura dell’educazione. In questo modo i genitori si affidano troppo all’istituzione e i bambini, di conseguenza, possono sentirsi “parcheggiati” in classe. In alcuni casi le maestre riescono a sollecitare la famiglia ottenendo una risposta più collaborativa. In altri casi questo invito può essere vissuto dai genitori come un rimprovero e allora si rischia di passare dallo scarso coinvolgimento alla diffidenza. I bambini non si sentono al sicuro in un clima del genere, anzi vivono tra due fuochi e proprio in questi momenti mostrano la loro irrequietezza manifestando a scuola un comportamento esuberante. L’esuberanza eccessiva, inutile dire, indispettisce le maestre le quali si sentono sole nel processo educativo.
Se la collaborazione famiglia-scuola tarda a concretizzarsi non aspettiamoci magici passi in avanti da parte dei bambini.Per ottenere qualsiasi miglioramento, sia nel comportamento sia nel profitto scolastico, è indispensabile che il bambino senta una integrazione tra mamma, papà e maestre. In caso contrario, al piccolo arrivano messaggi contrastanti dai due differenti contesti. Senza accorgersene, famiglia e scuola delegano a lui l’arduo compito di risolvere il conflitto… una richiesta eccessiva data l’età! Nelle scuole il numero di bambini altamente irrequieti, talvolta aggressivi, è in aumento. Non dobbiamo però fermarci a vedere il comportamento manifesto, per questo è utile andare oltre e cercare di capire cosa sta succedendo al bambino. In questo modo possiamo osservare il comportamento dei bimbi e valutarli senza ricorrere ad inopportuni stereotipi. Daniel Goleman nel 1995 pubblica un’importante opera, “L’intelligenza emotiva”, e dimostra quanto le facoltà cognitive dei bambini come memoria, attenzione, linguaggio possano giungere ad ottimi livelli nel momento in cui questi si sentono sereni e in armonia con